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8 Settembre 1943: il Maggiore Paolo Caccia Dominioni, ingegnere, architetto e reduce di tre guerre, intraprende, assieme ad alcuni fedelissimi, l'unica strada che ritiene compatibile con il giuramento prestato: diviene "ribelle" e si dà alla macchia, animando e comandando la sezione nervianese della 106a Brigata Garibaldi e in seguito, come Capo di Stato Maggiore del CVL - Corpo Volontari Libertà, organizza e amministra l'intero apparato partigiano in Lombardia. In parallelo alla narrazione delle azioni di guerriglia e propaganda, e alle vicissitudini personali (arrestato, torturato e detenuto due volte) l'incisiva prosa del poliedrico autore restituisce vivida ed immutata la cupa, desolante e terrificante atmosfera dell'epoca, con le notizie di morte, tortura, deportazione, scomparsa di parenti, amici, commilitoni. Di pari passo si assiste alla maturazione degli ideali e al progressivo disincanto del combattente di fronte agli eccessi e al tradimento dei valori della Resistenza, già in atto nell'ultimo scorcio di guerra. A complemento del testo, oltre 70 tra schizzi, mappe e disegni al tratto nell'inconfondibile stile dell'autore e un utile indice analitico.